relazioni tossiche

Quando parlare di coppia che "non va" non è sufficiente

2003Questo è l'anno in cui, ancora all'università, iniziai ad interessarmi ai quadri abnormi di personalità, in effetti centrando il mio interesse sull'analisi del crimine violento. Dopo traduzioni di articoli scientifici stranieri, collaborazioni accademiche ed approfondimenti su libri esteri sia in campo criminologico che psicosessuale, passai ad occuparmi, per contratto lavorativo, alla valutazione e alla terapia di soggetti che avevano subito mobbing lavorativo o che, comunuqe, pativano un grave stress lavoro-correlato. La mia attività in Medicina del Lavoro 2 presso il Policlinico di Milano, in effetti, non mi portò distante deagli iniziali studi che riguardavano soggetti caratteropatici, poiché le negative culture aziendali sembravano facilmente essere abitate da soggetti dalla personalità abnorme, non meno di alcuni criminali dei quali avevo approfondito tempo addietro. Non occorse, poi, fare un ardito salto concettuale per approdare alle relazioni affettive tossiche partendo da retroterra psicologico che vi ho riportato.

Le coppie che vivono un conflitto, gli attriti relazionali, la gente non innamorata che permane in un rapporto di coppia che ormai va stretto, le coppie male assortite. Certo, queste sono tutte situazione negative ma possiamo anche dire che si tratta di una fenomenologia dei sentimenti e della relazione che è possibile accettare come "incontrabile" nella vita di un individuo, e superabile, senza che ciò significhi sminuire il dolore di certe situazioni comuni, normali, accettabili ma che, nondimeno, ci feriscono. Le relazioni tossiche, però, sono altro, sono peggio.

Come detto, ho passato gli anni a studiare il fenomeno della Relazione Tossica, un fenomeno profondamente patologico e dinamico, ed altro tempo è stato impiegato, a partire dal 2016, a divulgare tramite video-social nozioni basilari ed altre più complesse della psicopatologia che muove le relazioni tossiche: la serie video Toxic (Prima serie, Seconda e Terza) non è l'unica che mi ha visto impegnato in questa divulgazione che cerca di dare la più estesa definizione possibile dello sfrangiato fenomeno delle relazioni tossiche.

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Ma cos'è una relazione tossica? Anche qui, per rendere breve ciò che in effetti è lungo e complesso, potremmo dire che una relazione tossica è una relazione affettiva che non cautela, anzi danneggia il nostro benessere facendoci sentire non supportati, svalutati, incompresi, attaccati. Una definizione perfettibile la quale, però, già ci fa capire che non necessariamente si parla di coppia, di fidanzamento e/o di matrimonio: relazione tossica è anche quella con un familiare (e infatti non è improbabile che chi viva una relazione di coppia tossica ne abbia vissuta una precedente di un certo grado di tossicità con un genitore) o con un amica/o o una/un collega di lavoro.

La coppia, nondimeno, è il luogo in cui la psicopatolgia relazionale riesce ad esprimere un potenziale di danno davvero notevole. Quindi, il più delle volte, la richiesta di assistenza psicologica proviene da una persona che, esasperata, fragilizzata, demolita, intuisce che qualcosa di grave sta accadendo ed ha la necessità di interloquire con un professionista per guardare con occhi nuovi e distaccati il fenomeno, e chiedere che quest'ultimo esprima un parere esperto; e non è detto che il professionista debba confermare i peggiori timori del paziente, poiché a volte si percepiscono dimensioni altamente patologiche dove, invece, c'è solo scarso interesse e una buosa dose di egoismo che però non ha connotazioni narcisistiche o di altro tipo. In questo ambito, inoltre, si interseca la mia operatività di analista comportamentale, poiché il ricco racconto del paziente e mie puntuali domande, permettono un'attendibile profilatura non solo della/del partner ma della dinamica relazionale stessa, poiché, importante comprenderlo, due persone possono di per loro non essere particolarmente patologiche ma la loro peculiare combinazione, inidonea, può generare una coppia tossica, funzionando come un disvalore l'uno per l'altro.

Molto si potrebbe aggiungere sul tema e, in effetti, molto ho aggiunto su questo sito in forma di articoli e di riferimenti esterni a materiale video sull'argomento. Pur consapevole delle ricorsività in ambito di tossicità relazionale, so anche che ogni storia è a sé e che ogni personale dolore non ama essere accumunato a quello di un altro individuo anche se, in fondo, si sa che non si è nè i primi nè gli ultimi ad essere stati truffati emotivamente, vilipesi, ingannati, manipolati, maltrattati; tutte cose sgradevoli e dolorose che sono pronto ad ascoltare, valutare (anche con indirizzo legale, se necessario), chiarire, curare. ben inteso che la mia consulenza è diretta a qualsiasi configurazione relazionale, quindi non solamente eterosessuale ma anche omosessuale o, più ampiamente, BTQ+ friendly.

Quindi, ha vissuto o sta vivendo una relazione affettiva che, visceralmente, sente essere un disvalore, sente essere nociva, senta che la sta progressivamente prostrando? Mi contattami con fiducia, possiamo incontrarci di persona od online su Skype o WhatsApp.